
Annuale incontro promosso a Roma da Egualia. Illustrato il Rapporto dell’Osservatorio di Nomisma su ‘Il sistema dei farmaci’ generici in Italia, che consente un risparmio per il Sistema Sanitario, la produzione, l’occupazione, la disponibilità e un importante livello di esportazioni
“L’obiettivo non è solo far risparmiare il Servizio Sanitario Nazionale, ma soprattutto assicurare le cure ai cittadini” è stato più volte ribadito nel corso dell’annuale appuntamento promosso da Egualia, che rappresenta le industrie dei farmaci accessibili, all’Auditorium dell”Ara Pacis’ di via di Ripetta, a Roma. L’incontro è stata anche l’occasione per presentare e illustrare i dati emersi dal Report dell’Osservatorio di Nomisma su ‘Il sistema dei farmaci equivalenti in Italia’, da parte dell’economista e coordinatore scientifico Lucio Poma.
L’approfondimento è stato suddiviso in tre sezioni: una riguarda l’andamento del settore farmaceutico, l’altra analizza i principali indicatori di performance e competitività delle imprese e, l’ultimo, è dedicato allo studio del mercato con eloquenti riferimenti ai territori e all’andamento ospedaliero. Evidente il contenimento della spesa che conferma la fondamentale funzione dei farmaci equivalenti. Negli ultimi cinque anni, infatti, la disponibilità medicinale è diventata sempre più critica a livello planetaria. Il nostro Paese è fra quelli maggiormente coinvolti, come confermano i rilievi dell’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco. Nel periodo 2018-2024 il numero delle confezioni a rischio è praticamente raddoppiato, da oltre 1.600 a più di 3.700. Quasi la metà delle carenze segnalate quest’anno è causata dalla cessazione definitiva della commercializzazione e un/quarto è relativa alla produzione. Per otto farmaci a rischio su dieci è disponibile un corrispettivo equivalente, che testimonia ulteriormente la fondamentale importanza del settore. A questo proposito, vista l’incomprensibile ridotta richiesta soprattutto nelle aree del meridione, dovrebbero essere i medici di famiglia e gli stessi farmacisti a sollecitare l’assunzione.
Il settore della farmaceutica occupa complessivamente almeno 64 mila e 900 persone, l’1,6% della manifattura nazionale. L’export della produzione italiana nel 2023 è leggermente scivolato al 94,5%, ma, comunque, sfiora i 50 miliardi di euro per un incremento del 3%. A minacciare il comparto, però, sono gli aumenti dell’energia e dei materiali per il confezionamento. Dal 2019 al 2023 il costo dell’alluminio è cresciuto del 27%, del vetro del 24%, della carta del 19% e della plastica del 3%.
In flessione il numero dei produttori, il 10% nell’ultimo triennio, causato dalla chiusura delle attività o da accorpamenti imprenditoriali. E, inoltre, le spese sostenute per la registrazione e le autorizzazioni per la vendita, fra il 2016 e il 2023, sono aumentate del 26%.
Capitolo payback. Per i farmaci fuori brevetto, la cui acquisizione è regolata dalle gare e garantiscono il Governo della spesa, in particolare per le aziende operanti in ambito ospedaliero, il ripianamento nei prossimi anni impatterà fra il 15% e il 18% del fatturato. Nel 2023 la spesa ospedaliera è stata di un miliardo e 248 milioni di euro. Il 33,6% riguarda gli equivalenti.
Alla giornata hanno offerto il contributo, fra gli altri, il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, che ha richiamato l’attenzione “sul 95% della spesa destinata alle cure e solo il 5% alla prevenzione e sullo sforamento di tutte le regioni del limite evidentemente troppo basso”; il presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato Massimo Garavaglia rivolto “al costo e soprattutto alla disponibilità”; il direttore tecnico-scientifico dell’Agenzia Nazionale del Farmaco Pierluigi Russo e quello generale della Programmazione Sanitaria del dicastero sul lungotevere Americo Cicchetti; la dirigente della Divisione Biotecnologie, Farmaceutica e Nuove Tecnologie Abilitanti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy Claudia Biffoli e la rappresentante di HERA, l’Health Emergency Preparedness and Response Authority, Ilaria Del Seppia.
L’approfondimento, gestito e coordinato dal giornalista Andrea Pancani, è stato concluso da Stefano Collatina, presidente di Egualia, ex Assogenerici, fondata nel 1993, che rappresenta oltre cinquanta fra imprese multinazionali e aziende italiane per un coinvolgimento di oltre duemila occupati nei quasi quaranta centri operativi. Collatina ha rilevato la necessità “di una stabilità normativa e la definizione di un piano industriale quinquennale produttivo per il settore con eventuali investimenti e l’opportuna stabilità normativa”. Dopo il periodo della pandemia “l’inflazione è reale solo sui costi, ma non sui prezzi delle varie confezioni”. Al termine del confronto all”Ara Pacis’ i rappresentanti di Egualia sono stati ricevuti dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.
(Alcune foto tratte da: ANSA, Adnkronos, Egualia)