Testimonianze di riciclo e riuso

Convegno in Campidoglio sui ‘Sessant’anni di economia circolare’ sul’Le eccellenze e le opportunità per l’Italia’ promosso proprio nel venticinquennale di attività da Kyoto Club, a cui aderiscono amministrazioni pubbliche locali, associazioni, enti e imprese

‘Sessant’anni di economia circolare. Le eccellenze e le opportunità per l’Italia’ è stato il filo conduttore dell’incontro promosso nella Sala della Protomoteca del Campidoglio da Kyoto Club in collaborazione con Roma Capitale attraverso le commissioni comunali permanenti dell’Ambiente e della Scuola. A sollecitare gli interventi dei rappresentanti delle istituzioni, delle amministrazioni pubbliche, delle imprese e dei consorzi è stato anche il Rapporto dell’ex presidente del Consiglio Mario Draghi, ‘The future of European competitiveness’ (‘Il futuro della competitività dell’Europa’), presentato e illustrato sia alla Commissione che al Parlamento dell’Unione. E anche “la presidente della Commissione Ursula von der Leyen nell’intervento di rielezione ha sottolineato come uno degli obiettivi dell’attuale legislatura sia quello di varare una nuova economia circolare che contribuisca a creare un mercato unico dei rifiuti”.
Letizia Magaldi, presidente di Kyoto Club, inaugurando la serie degli interventi, ha ricordato che il settore “delle rinnovabili ormai assorbe nel mondo l’86% degli investimenti”. L’assessore all’Agricoltura, all’Ambiente e al Ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale Sabrina Alfonsi ha rilevato il costante aumento della raccolta differenziata. Il nostro Paese, fra l’altro, è leader in Europa nel recupero e nel riciclo dei rifiuti e nella conseguente produzione di materia prima seconda. E sempre più agricoltori puntano sulle coltivazioni green. L’impegno, comunque, dovrebbe riguardare un avvicinamento delle aree del centro e del meridione ai livelli dell’Italia del nord. Una delle difficoltà, comunque, è l’utilizzo delle produzioni ricavate dal riciclaggio in modo da completare l’intera fase. Gli appalti per gli acquisti e soprattutto per i lavori pubblici dovrebbero prevedere l’utilizzo delle materie prime seconde.
“Giovani particolarmente sensibili alle questioni ambientali”, ha rivelato Carla Fermariello della Commissione Scuola di Roma Capitale. Gianmarco Palmieri, di quella relativa all’Ambiente in Campidoglio, ha ribadito che “la transizione ecologica è una forma di giustizia sociale ed economica”.
“La bioeconomia è il 9% del fatturato e il nostro Paese offre una biodiversità unica al mondo”, ha affermato Fabio Fava, del Gruppo di Coordinamento Nazionale per la Bioeconomia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sui dati del sesto Rapporto sull’Economia Circolare Stefano Leoni della Fondazione dello Sviluppo Sostenibile ha ammesso che in Italia la media del riciclo e dell’utilizzo sulla conseguente produzione è più alta rispetto a quella europea, ma ancora insufficiente per non ricorrere all’evidente consumo di materiali da estrazione. “L’Italia”, è stato ricordato, “non è un paese provvisto di materia prima”, per cui le soluzioni riguardano l’importazione o il riutilizzo. “Un paese manifatturiero deve necessariamente rafforzare la cultura e l’educazione ambientale per un obiettivo comune ed evitare il consumo di suolo”, ha sostenuto Luca Proietti, nuovo direttore generale del comparto dell’Economia Circolare del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
A questo proposito, Laura D’Aprile, responsabile del Dipartimento per lo Sviluppo Sostenibile dello stesso dicastero di via Cristoforo Colombo, ha rivolto l’attenzione su alcuni settori, come “gli inerti, per recuperare materia” da riutilizzare. E le testimonianze non mancano, in particolare dai vari consorzi anche dello stesso settore, che, comunque, “non sono in competizione”. Enrico Ambrogio di Ecotyre, specializzato nella lavorazione degli Pneumatici Fuori Uso, PFU, è in grado di riciclare tonnellate di materiale pronto ad essere eventualmente adoperato per un’altra utilità.
La raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, sia particolareggiata e separata che indifferenziata, è la quotidiana difficoltà che gli operatori affrontano. Le irrisolte difficoltà pesano sulle casse dell’amministrazione comunale di Roma. Alessandro Filippi, direttore generale dell’AMA, la municipalizzata preposta al servizio nel territorio cittadino, ha ammesso che il vero problema sono gli impianti, praticamente inesistenti per una seppur parziale autonomia. Infatti quotidianamente i rifiuti della capitale sono in viaggio, a pagamento, con ogni mezzo possibile verso altre località, anche oltre il confine, che vengono regolarmente sfruttati. “Nel periodo del Giubileo, fra l’altro, sarà come avere la produzione di rifiuti praticamente di quasi due città”.
Kyoto Club è una organizzazione no-profit costituita nel febbraio del 1999 con amministrazioni pubbliche locali, enti e imprese. È impegnata nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti sottoscritti proprio nella città giapponese in un Protocollo e, poi, negli Accordi di Parigi e nel ‘green deal’ europeo. Kyoto Club promuove iniziative di sensibilizzazione, informazione e formazione nei settori dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili, dell’agricoltura, delle foreste e della mobilità sostenibile.

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