Evoluzione digitale

L’innovazione tecnologica per una maggiore e migliore competitività delle piccole e medie imprese italiane è stata protagonisti del convegno promosso a Roma da Webidoo

L”evoluzione digitale, innovazione e cluster verso una nuova era per la competitività delle piccole e medie imprese’ sono stati gli importanti temi che hanno caratterizzato l’incontro promosso nella capitale da Webidoo Insight Lab. e Italia Compete, a cui hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni, del panorama produttivo ed economico-finanziario. L’approfondimento, organizzato negli spazi della Rappresentanza in Italia del Parlamento Europeo, è stato articolato con un evidente filo conduttore, che ha riguardato proprio l’importanza delle nuove tecnologie per migliorare la competitività, anche internazionale, delle micro, piccole e medie realtà, le quali sono la stragrande maggioranza del tessuto produttivo e una delle caratteristiche del nostro Paese.
A tagliare simbolicamente il nastro della serie degli interventi, coordinati e gestiti dal giornalista Enzo Agliardi, sono stati il direttore della Rappresentanza italiana dell’Europarlamento Fabrizio Spada e l’amministratore delegato di Webidoo Daniel Rota, che, rispettivamente, hanno ricordato come “l’Italia sia ancora indietro nell’innovazione digitale” e “di aver già presentato il Rapporto a Bruxelles”. I risultati dello studio e dell’analisi dell’Osservatorio di Wediboo sono stati illustrati da Federico Salvitti e Massimo Riva dell”Università delle Imprese Carlo Cattaneo’ della varesina Castellanza. Salvitti, in particolare, ha rivelato che l’Italia è al diciannovesimo posto nella disponibilità e nell’utilizzo delle tecnologie con quasi la metà dei parametri registrati nei paesi del Nord Europa, con la Danimarca indiscussa leader. Gli esperti monitorano costantemente tredicimila aziende seguendo, soprattutto, cinque riferimenti riguardanti i contenuti, la pubblicità on-line, i social media, la frequenza di aggiornamento e l’interazione con gli utenti. Le migliori performance sono state riscontrate nell’area del nord-est della nostra penisola con il Meridione, comunque, che è risalita, percentualmente, ma, poi, disperde il potenziale acquisito nell’applicazione. “È come aver realizzato una strada senza segnali indicativi e informativi”.
La sezione delle piccole e medie imprese “utilizzano le aggiornate tecnologie soprattutto per analizzare i documenti, per i flussi di lavoro, per scrivere e per la traduzione dei testi”, un po’ meno, fra l’altro, “per le comunicazioni”. Il passaggio al digitale, da bassa ad alta frequentazione, comunque, è stata mediamente del 46,81%.
Inevitabile il coinvolgimento dell”intelligenza artificiale’ nel convegno con la partecipazione del docente universitario Agostino La Bella, che è anche componente della specifica Commissione del Governo. “Investimenti e tempo” per avanzare nelle conoscenze e cogliere le opportunità offerte da questa “soluzione, nonostante sia estremamente complicato avere dei riferimenti”. In altre aree del pianeta, soprattutto extraeuropee, l’impegno finanziario è notevole, in particolare con capitali privati, che, comunque, al momento sono difficili da recuperare. “L’Europa appare ai margini, come se non essendo in grado di giocare preferisse avere la funzione di arbitro”. In questa situazione, però, il rischio è di arrivare in coda agli altri e “sull’etica” mostrano particolare “attenzione anche gli Stati Uniti”.
Per le micro e per le piccole e medie imprese le difficoltà riguardano le competenze e le disponibilità economiche. Paola Generali di Assintel, l’Associazione Nazionale delle Imprese Tecnologiche e Digitali aderente alla Confcommercio, ha ammesso che le realtà di contenute dimensioni hanno limitate possibilità di trovare risorse professionali competenti all’interno e per poter usufruire di apposite consulenze. E, inoltre, sono anche “da accompagnare e sostenere” per dimostrare la validità e i vantaggi che le tecnologie possono concedere alle rispettive attività. Meglio se economiche, oltre che organizzative e di opportunità, in quanto le imprese hanno la necessità di liquidità, per lo più immediata, cosa complicata anche con “i bandi di finanziamenti a fondo perduto e a tassi agevolati, però erogati solo al termine del completamente del progetto”. Piccole e medie imprese impegnate nel settore del terziario, dei servizi, dell’artigianato, del turismo e del commercio.
Di strumenti finanziari per la digitalizzazione e l’internazionalizzazione ha parlato Andrea Coppini dell’ICCREA, l’Istituto di Credito delle Casse Rurali e Artigianali, che, con i numerosi sportelli su tutto il territorio nazionale, è costantemente vicino agli imprenditori locali. Una “banca sociale” per rispondere alle quotidiane esigenze di migliaia di interessati che possono essere definiti “soci” dell’Istituto, in quanto appartenenti alla comunità dove l’agenzia è operativa.
Aurelio Agnusdei, vicepresidente di Grenke, ha richiamato l’attenzione sui servizi proposti per agevolare l’accesso al noleggio per le piccole e medie imprese italiane.
“La digitalizzazione è ormai fondamentale per il settore, che chiede anche una normativa stabile e semplificazioni burocratiche”, ha ribadito Martina Dlabajova, l’ex europarlamentare della Repubblica Ceka e per due legislature presidente dell’Intergruppo per le Piccole e Medie Imprese. “Con la crisi economica è emersa la funzione delle molteplici e svariate attività. Molte sono state costrette a chiudere, in tutta Europa”. L’Unione, dopo il periodo del Covid-19, ha compreso l’allarmante situazione e ha predisposto una serie di sostegni economici, “in Italia con il PNRR”, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Interventi veloci, “fattibilità e flessibilità”, in questo particolare periodo “caratterizzato dalla situazione geopolitica, dai rincari dell’energia e delle materie prime”. Le competenze tecnologiche non possono più essere trascurate anche se le aziende con la maggiore componente di personale sono sicuramente avvantaggiate. “Le piccole e medie imprese sono un tessuto importante per l’economia e l’occupazione dell’intera Europa dell’Unione da non disperdere, ma da sostenere e valorizzare”. In Italia, fra l’altro, sono molteplici i comparti, fra cui dell’artigianato e della manifattura, che sono le eccellenze della tipicità e della tradizione”.

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